Il laser dentale per curare la parodontite offre eccellenti risultati e rende il trattamento della patologia meno invasivo e fastidioso per il paziente. Come ogni dentista, raccomando ai miei pazienti di iniziare quanto prima la terapia: la malattia parodontale, se non curata, progredisce fino alla perdita dei denti.
Il laser per parodontite si rivela un valido presidio terapeutico grazie alla sua potente azione disinfettante e di stimolo alla rigenerazione tissutale. Oggi è usato dai migliori centri dentistici per curare questa malattia tanto diffusa quanto insidiosa. La parodontite, infatti, è la patologia che aggredisce le strutture di sostegno del dente, provocandone la caduta. Attenzione però: questo evento irreversibile avviene soltanto se la piorrea è trascurata fino allo stadio più grave. A quel punto, non rimane che ricorrere all’implantologia e alle protesi.
Intervenendo prima, anche in presenza di mobilità dei denti iniziale, di solito si riesce invece a salvarli, attuando un protocollo terapeutico impegnativo ma in grado di arrestare la progressione della malattia. Il laser dentale a diodi, maneggiato da un parodontologo esperto, presenta diversi vantaggi. Vediamo quali.
Laser per parodontite: efficacia ed indicazioni
Perché si usa il laser per curare la parodontite? È presto detto. In caso di piorrea le terapie consistono nella rimozione del tartaro, nella disinfezione delle tasche gengivali e negli interventi di biostimolo che accelerano la rigenerazione ossea. Nello stadio più avanzato si ricorre anche all’implantologia con osteointegrazione. Le cure classiche, ossia scaling e levigamento radicolare con curette, sono metodologie fastidiose per il paziente e possono accrescere la recessione gengivale. Senza contare, poi, il sanguinamento gengivale e i tempi di guarigione piuttosto lunghi. Con il laser questi problemi vengono superati brillantemente.
Più esattamente, i vantaggi del laser dentale sulle “vecchie” terapie sono:
- trattamento indolore;
- assenza di sanguinamento gengivale;
- efficace azione disinfettante sui focolai batterici alla base della malattia;
- effetto biostimolante sulla riparazione tissutale, inclusa quella ossea;
- assenza di punti di sutura;
- non provoca sensibilità dentinale;
- assenza di conseguenze antiestetiche;
- recupero rapido;
- risultati duraturi;
- possibilità di estendere con serenità il trattamento per la malattia parodontale a pazienti affetti da anomalie della coagulazione sanguigna (con i metodi classici si potrebbero verificare emorragie gengivali);
- utilizzo senza controindicazioni per pazienti allergici all’anestesia, non necessaria.
Va precisato che, secondo il parere del dentista, talvolta si possono abbinare laser per la parodontite e metodi classici.
Laser a diodi per parodontite: costi
I costi del laser per parodontite possono apparire maggiori rispetto a quelli delle altre terapie, ma è proprio così? E conviene sempre usare il laser a diodi per la cura della malattia parodontale? Sul primo punto, in realtà, i trattamenti più rapidi e indolori permettono al paziente di non “sprecare” troppe ore lavorative nello studio dell’odontoiatra. Da noi, inoltre, trovi offerte scontate in grado di abbatterne notevolmente i prezzi.
Riguardo al secondo punto, alcuni colleghi ritengono che i risultati siano sovrapponibili a quelli delle cure classiche, e che quindi non si presentino vantaggi nella sua applicazione. Io non sono d’accordo. Il benessere del paziente, affrancato dal dolore e dalle conseguenze antiestetiche, basterebbero anche da sole a giustificarne pienamente l’uso. Se poi ci aggiungiamo i minori tempi di recupero e il poter curare senza rischi soggetti con patologie della coagulazione, etc., ribadisco che per me non c’è storia.
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