L’apparecchio ortodontico linguale rappresenta una soluzione relativamente recente che consente di riallineare i denti senza ricorrere al tradizionale apparecchio fisso. Il suo principale vantaggio è estetico dal momento che, posizionato nella parte interna dell’arcata dentale, risulta invisibile dall’esterno. Ne esistono due diverse tipologie, con o senza attacchi.
Con il termine ortodonzia linguale si indica l’applicazione di un apparecchio ortodontico per la correzione del disallineamento dei denti o delle malocclusioni mandibolari: la sua principale caratteristica consiste nel fatto che l’apparecchio viene collocato sulla faccia interna dei denti anziché verso l’esterno, aspetto da cui scaturisce la definizione di “linguale”. Grazie al suo posizionamento, a differenza dei tradizionali apparecchi fissi, quello linguale risulta invisibile dall’esterno, con un notevole beneficio in termini di estetica dentale.
Vediamo insieme le caratteristiche dell’apparecchio ortodontico linguale, valutandone i pro e i contro.
Apparecchio ortodontico linguale: caratteristiche ed indicazioni
La tecnica dell’ortodonzia linguale nasce ad Hollywood, negli anni ’80, per venire incontro all’esigenza di correggere i problemi del sorriso delle star senza creare l’ingombro estetico dei fili metallici sui denti. Sempre più utilizzato negli anni, l’apparecchio linguale ha così permesso di eliminare quel senso di disagio che molti pazienti provano nell’utilizzare un classico apparecchio dentale, considerato esteticamente poco gradevole. Proprio per questo motivo, affidandosi a professionisti del settore come il nostro Studio Dentistico di Roma, è possibile contrastare le problematiche dei denti storti o delle malocclusioni, attraverso questa tecnica, sempre più richiesta.
La durata del trattamento varia in base alla complessità del caso e alle esigenze di ogni singolo paziente. In generale, si stima che i casi senza estrazioni richiedano tra i 12 e i 15 mesi, mentre quelli che necessitano di estrazione ne richiedono anche 24. La durata del trattamento può anche scendere fino a soli 4-6 mesi, qualora il problema sia confinato ai soli denti anteriori.
Due tipologie di apparecchi linguali
Come abbiamo visto, l’ortodonzia linguale è una tecnica relativamente recente ma l’avanzamento degli studi in questo campo ha portato in breve tempo a ottimi risultati e allo sviluppo di due principali tecniche di applicazione, ovvero con attacco o senza attacchi.
Il nostro studio dentistico, dopo aver valutato l’opportunità di questa soluzione per il paziente, potrà consigliare quale delle due tipologie sia quella più indicata. Ma vediamo di seguito le principali caratteristiche di ciascun tipo di apparecchio.
Apparecchio linguale senza attacchi
L’ortodonzia linguale senza attacchi prevede l’utilizzo di un dispositivo costituito da fili ortodontici e resina composita, in modo tale da ottenere lo spostamento dei denti sfruttando esclusivamente i fili (e non gli attacchi).
Questa tecnica utilizzata solo per casi semplici o per correggere o completare trattamenti già eseguiti: ad esempio, per riallineare i denti anteriori in caso di recidiva post-intervento ortodontico, oppure per risolvere problemi estetici di piccolo affollamento dentale o, ancora, come mantenimento nel caso di rimozione anticipata di un apparecchio con gli attacchi.
L’efficacia di questa tecnica all’avanguardia è legata alla professionalità dell’applicazione e anche alle conoscenze e competenze in ambito di biomeccanica ed ingegneria: non potendo contare sul supporto e sull’azione degli attacchi, è fondamentale ottenere particolari configurazioni di anse e pieghe del filo metallico, oltre a modulare bene la quantità di resina utilizzata per fissare l’apparecchio. Solo in questo modo si può assicurare il raddrizzamento dei denti o comunque il loro spostamento. In alcuni casi, è anche possibile intervenire con successive modifiche o aggiunte di filo metallico.
Apparecchio linguale con attacchi
L’ortodonzia linguale inizialmente prevedeva di utilizzare e ri-adattare gli attacchi degli apparecchi tradizionali. Con il passare degli anni, studi sempre più approfonditi e tecnologici hanno permesso di sviluppare apparecchi appositi con un livello di complessità davvero senza pari: ogni singolo attacco viene progettato e realizzato su misura, in base all’anatomia specifica dei denti del paziente.
Attraverso apposite procedure robotizzate, i fili metallici sono modellati e piegati in modo preciso, prima di essere inseriti nel cavo orale. In questo modo è quindi possibile ottenere il massimo grado di personalizzazione, oltre ad un apparecchio estremamente performante, comodo, sottilissimo e funzionale. Qualora si decida di optare per questa soluzione, si procederà ad una preventiva simulazione di trattamento a partire dal risultato che si vuole ottenere: ecco dunque che l’apparecchio ortodontico racchiuderà in sé le informazioni meccaniche della posizione finale dei denti, garantendo un allineamento di sicuro successo. A questo va aggiunto un protocollo ben standardizzato per fissare gli attacchi alla faccia interna dei denti e per applicare gli archi di metallo.
Le peculiarità di questa tecnica rendono la soluzione con attacchi sempre più efficiente nella risoluzione di diversi problemi, andando a curare non solo casi di malocclusioni o disallineamenti dentali, ma anche situazioni di morso profondo, morso aperto, morso crociato, affollamento e diastema.
Pro e contro dell’ortodonzia linguale
La tecnica dell’ortodonzia linguale garantisce alcuni vantaggi di grande importanza: ecco perché questa opzione è sempre più richiesta dai pazienti. Esistono anche dei piccoli svantaggi, legati all’ambito pratico, che vanno comunque considerati, prima di decidere per l’inizio del trattamento.
Ecco di seguito i principali elementi da valutare insieme al tuo dentista:
Vantaggi
Il primo vantaggio è ovviamente quello estetico, come accennato, con la possibilità di allineare i denti senza l’antiestetico ingombro di fili metallici visibili dall’esterno. L’invisibilità dell’apparecchio può aiutare a superare, soprattutto in età adulta, l’eventuale disagio estetico e quindi sociale legato all’evidenza di un apparecchio fisso tradizionale.
A tutto questo va ad aggiungersi un vantaggio altrettanto importante, legato al benessere dei denti: questo metodo infatti non rischia di danneggiare lo smalto dentale, e non comporta alcuna controindicazione. Bisogna ricordare infatti che lo smalto presente sulla parte interna del dente è molto più resistente rispetto a quello sulla parte esterna: di conseguenza, anche nel caso in cui dovessero formarsi delle macchie o degli aloni, che possono essere causati da placchette, l’eventuale processo per la loro rimozione risulterà molto più efficace.
Non bisogna dimenticare poi che l’ortodonzia linguale riduce i fastidiosi effetti collaterali di un classico apparecchio fisso, quali ad esempio le lesioni alle mucose delle guance o alle labbra ed altri fastidi legati allo sfregamento dei fili metallici sulla bocca.
Infine un altro beneficio importante da considerare riguarda l’efficacia del trattamento: visto il progressivo sviluppo delle tecniche applicate, i risultati sono oggi garantiti come nel caso di altri tipi di soluzioni ortodontiche. In alcuni casi l’ortodonzia linguale si rivela ancora più efficace rispetto all’ortodonzia tradizionale.
Svantaggi
Lo svantaggio principale dell’ortodonzia linguale è quello di risultare sicuramente più difficile da applicare rispetto a quella classica, vista la posizione meno favorevole in cui bisogna collocare l’apparecchio. Proprio per questo motivo i prezzi risultano più alti rispetto a quelli richiesti per un apparecchio correttivo classico. Del resto è normale che tecniche così avanzate di anatomia e biomeccanica dell’arcata comportino interventi dai costi più elevati.
Altri svantaggi sono legati essenzialmente ad alcuni aspetti pratici: ad esempio, la pulizia e l’igiene dell’arcata interessata possono rivelarsi più complicate, in quanto gli attacchi dell’apparecchio (così come i fili metallici, nel caso dell’apparecchio senza attacchi) impediscono il raggiungimento dell’intera faccia del dente attraverso lo spazzolino, soprattutto trattandosi di un’area interna. Occorrerà quindi impiegare più tempo ed attenzione quando si procede alla pulizia dei denti e di tutta la zona interessata. Infine, può succedere che si verifichino alcuni problemi nella pronuncia di certi suoni, come ad esempio S e SC: si tratta però di una difficoltà temporanea, in quanto generalmente il tempo che il paziente impiega per abituarsi al nuovo “ingombro” è davvero breve (in media 6-7 giorni massimo).
