Il diastema è uno spazio abbastanza vistoso presente tra i denti incisivi e spesso può essere vissuto come un disagio estetico. Tuttavia, in alcuni casi, le cause del diastema possono essere legate a una condizione patologica che è bene approfondire affidandosi a uno studio dentistico.
Il termine diastema è poco conosciuto e può far pensare a chissà quale strana malattia. In realtà, il diastema non è altro che lo spazio vuoto tra due denti contigui, in particolare tra gli incisivi superiori. Se solitamente si tratta solo di un problema di estetica dentale, in altri rari casi è una vera e propria patologia. Cerchiamo però di capire meglio perché in alcuni soggetti si può presentare il diastema e come correggerlo.
Cos’è il diastema
Come detto, il diastema è lo spazio presente tra i due incisivi ed è dovuto allo sviluppo sproporzionato dell’arcata inferiore o superiore rispetto alle dimensioni dei denti corrispondenti. In termini più semplici, se la lunghezza dell’arcata è eccessiva, i denti, durante la crescita, non riescono ad occupare tutto lo spazio e per questo motivo si forma una fessura.
Il diastema può presentarsi però anche per altre cause: cattive abitudini come il succhiarsi il pollice dei bambini piccoli, l’ipertrofia del frenulo labiale, che può creare difficoltà nella crescita dei denti contigui, la presenza di cisti dentali radicolari o follicolari.
Per conoscere le cause del diastema è importante consultare dei professionisti: il nostro studio dentistico di Roma saprà analizzare la tua situazione e fornirti le soluzioni più adatte per correggere il problema.
Diastema: come correggerlo e quali sono i costi
Il costo per risolvere il problema del diastema può variare a seconda del trattamento. Generalmente però non occorrono interventi complessi di implantologia e dunque, anche dal punto di vista economico, non si tratta di una spesa troppo onerosa. In alcuni casi si può ricorrere all’ortodonzia Invisalign, una soluzione poco invasiva in quanto prevede semplicemente l’utilizzo di mascherine invisibili.
In altri casi però potrebbe essere necessario procedere in maniera più profonda. Infatti, nonostante il diastema non crei solitamente alcun danno patologico alla dentatura, è evidente che la presenza di un vistoso spazio tra gli incisivi superiori può creare un disagio non indifferente. Ecco perché in molti si rivolgono a uno studio dentistico per un intervento di odontoiatria anche senza soffrire di complicanze, ma per una questione puramente estetica e psicologica.
I trattamenti più comuni per correggere il diastema
Di seguito proponiamo alcune delle possibili soluzioni che possono essere adottate per risolvere il diastema.
- Faccette dentali in ceramica/porcellana: sono trattamenti riempitivi che consentono di rimodellare i denti e amplificarne la dimensione. Si tratta di una soluzione consigliata in particolare nei casi in cui il diastema è superiore al millimetro di larghezza. Le faccette in ceramica sono lamine sottili che vengono incollate sulla superficie esterna dei denti: aumentandone la dimensione e migliorandone l’allineamento, la fessura viene riempita e il diastema scompare.
Questo trattamento non viene utilizzato solo per correggere il diastema, ma anche nel caso di denti rotti, scheggiati, denti gialli o con macchie non rimovibili con intervento di detartrasi.
- Apparecchio odontoiatrico: installare l’apparecchio, fisso o mobile, è consigliato soprattutto per i bambini o comunque in giovane età. La durata di mantenimento dell’apparecchio può essere piuttosto variabile, a seconda dei casi si va dai 6 mesi ai 2 anni.
- Corone dentali (capsule): nel caso in cui i denti che formano il diastema non siano sani e il paziente non più giovanissimo, consigliamo la copertura o sostituzione del dente con corone artificiali. I denti devono essere prima curati per poi essere incapsulati; per prima cosa si procede al trattamento dell’infezione attraverso l’otturazione o devitalizzazione. I denti saranno poi incapsulati con la corona artificiale in zirconio o in ceramica. Attraverso le corone dentali i denti vengono quindi protetti e , avranno anche una dimensione leggermente maggiore, tanto da coprire il diastema.
- Impianti dentali: si tratta di una tipologia di intervento invasiva, da attuare esclusivamente sui soggetti adulti. L’impianto dentale però può essere una scelta obbligata nel caso in cui i denti siano cariati o infetti.
- Frenulectomia: questa è una tipologia di intervento riservata ai casi di diastema causati da anomalie strutturali del frenulo gengivale. L’operazione consiste nel taglio del frenulo; successivamente il frenulo dovrà essere ricollocato in posizione corretta. Se il paziente è un bambino la risoluzione del problema dopo l’intervento sarà abbastanza semplice, in quanto il diastema tenderà a richiudersi spontaneamente; al contrario, nel caso di un adulto l’intervento dovrà essere supportato dall’applicazione di un apparecchio.
Il diastema: problema estetico o segno distintivo?
Il diastema è sempre stato oggetto di grande dibattito proprio perché, dal punto di vista estetico, divide i pareri delle persone: può piacere o non piacere.
Alcuni lo hanno reso un proprio segno distintivo: ad esempio Kate Moss, che ha trasformato il suo diastema in un segno evidente del proprio stile, facendolo diventare un simbolo del London look degli anni ’90. La top model non è tuttavia l’unica: anche personaggi pubblici come Eddie Murphy, Madonna, Laura Pausini, Ronaldo, Elton John e il principe Harry hanno sempre mostrato il proprio sorriso così particolare con orgoglio.
Altre celebrità al contrario hanno sempre sofferto la presenza del diastema e hanno deciso di intervenire per correggerlo attraverso trattamenti protesici o ortodontici.
Conclusioni
Prima di prendere una qualsiasi decisione per risolvere il diastema, vi consigliamo di rivolgervi a un professionista per una consulenza. Certamente si tratta di un problema risolvibile, ma le soluzioni sono diverse ed è importante valutare con attenzione la strada migliore da seguire. Il nostro studio dentistico è a vostra disposizione per una visita specialistica e mirata.
Questo caso clinico potrebbe interessarti
