La recessione gengivale è una patologia collegata alle gengive ritirate. Può essere associata a disturbi come elevata sensibilità dentinale al freddo, agli alimenti zuccherati e acidi o all’ingiallimento dei denti: in questi casi è sempre opportuno affidarsi a un dentista per una visita. La recessione gengivale è, infatti, un problema da non sottovalutare, perché potrebbe comportare conseguenze come carie, infiammazioni e, nei casi più gravi, la caduta del dente.
La presenza di gengive ritirate rappresenta una problematica del cavo orale, nota anche come recessione gengivale. La sua principale manifestazione consiste nell’arretramento delle gengive dalla propria sede verso la radice del dente. Di conseguenza, i denti subiranno un danno estetico, risultando allungati e maggiormente visibili. Al contempo ci saranno problemi anche legati all’igiene e alla salute orale.
Per questo motivo è importante rivolgersi a professionisti del settore, come il nostro Studio Dentistico di Roma, non appena compaiono alcuni sintomi riconducibili a questa problematica. Bisogna tener presente che i denti più colpiti in genere sono i canini ed i premolari, mentre la fascia di età maggiormente interessata da questo disturbo parte dai 30 anni in su (sebbene la patologia possa manifestarsi anche in età adolescenziale).
Le principali cause della recessione gengivale
Quali sono le principali cause delle gengive ritirate? Innanzitutto, la cattiva igiene orale può svolgere un ruolo fondamentale: spazzolare i denti in modo errato, esercitando troppa pressione o attraverso movimenti sbagliati, può provocare danni alle gengive. Allo stesso modo, l’utilizzo di spazzolini con setole dure oppure rovinate, può portare alla recessione gengivale. Assolutamente sconsigliato anche l’utilizzo di dentifrici che contengano sodio laurilsolfato: si tratta infatti di un elemento cosmetico schiumogeno che può provocare ipersensibilità alle dentatura.
Esistono poi altri fattori che concorrono all’insorgere della recessione gengivale: ad esempio, il bruxismo, che porta a digrignare i denti anche in modo inconsapevole, soprattutto in periodi di stress o di tensione. Ancora, infiammazioni batteriche come la parodontite, che possono portare alla caduta del dente, oppure altre patologie come lo scorbuto, dovuto ad una grave carenza di vitamina C, oltre ad altre possibili malattie ereditarie gengivali.
In alcuni casi, i problemi di gengive ritirate sono dovuti alla presenza di denti storti, di malocclusioni, oppure all’affollamento dei denti e alla stessa gengivite. Da considerare anche la presenza di eventuali piercing vicino alle labbra o sulla lingua, che potrebbero provocare problematiche anche gravi a cause del continuo sfregamento delle gengive sull’oggetto metallico.
I sintomi più comuni della patologia
La patologia delle gengive ritirate non si manifesta in modo improvviso, bensì con un processo graduale, durante il quale è possibile riconoscere alcuni sintomi comuni. Innanzitutto, si rileva un progressivo ingiallimento dei denti, con un evidente danno estetico per tutta la bocca.
Inoltre, si può soffrire di ipersensibilità dentinale, con spiacevoli sensazioni nel contatto dei denti con cibi freddi, dolci e acidi. Talvolta questi fastidi portano a spazzolare maggiormente i denti in cerca di sollievo, ma con l’unico effetto di andare a peggiorare la situazione, favorendo la formazione e la proliferazione dei batteri nel cavo orale (causa principale di placca e tartaro).
Altri sintomi tipici della recessione gengivale sono l’alitosi e gengive sanguinanti, gonfie ed arrossate, con difficoltà masticatorie. Dal punto di vista puramente dell’estetica, oltre all’ingiallimento sopra accennato, si manifestano ulteriori inestetismi, dal momento che i denti appaiono allungati, con le radici più visibili ed esposte. Negli casi più gravi c’è il rischio di spostamento o addirittura di perdita dei denti.
Prevenzione delle gengive ritirate
La miglior difesa contro la recessione gengivale è rappresentata dalla prevenzione, da un corretto stile di vita e da regolari controlli. Vediamo nei dettaglio alcune buone pratiche da seguire da punto di vista della prevenzione.
Corretto stile di vita
La pulizia dei denti quotidiana rappresenta il primo passo per garantire ai denti una vita lunga e duratura. L’uso di spazzolini con setole morbide è molto importante, così come il movimento dolce e rotatorio che deve sempre avvenire dalla gengiva al dente per allontanare così i depositi. È inoltre opportuno prediligere dentifrici ricchi di fluoro ed evitare di utilizzare troppo spesso prodotti sbiancanti che rischiano di aumentare la sensibilità dentinale nel lungo periodo.
Assolutamente da evitare il fumo, grande alleato delle gengive ritirate. Allo stesso modo, è bene eliminare gli alimenti molto zuccherati, scegliendo piuttosto una dieta sana ed equilibrata a base di frutta, verdura e cibi ricchi di vitamine e sostanze antiossidanti.
Rimedi casalinghi
Contrastare l’insorgere delle gengive ritirate con rimedi casalinghi e fai da te è possibile ed esistono diverse soluzioni: primo fra tutti il tè verde che, grazie alle sue proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie, protegge i denti e al contempo contribuisce a l’infiammazione delle gengive.
Ulteriore rimedio naturale è rappresentato dalla salvia, preferibilmente consumata sotto forma di foglie fresche e secche messe a bagnomaria in acqua calda. Consigliato anche l’utilizzo di olio di cocco, noto per le sue proprietà antimicrobiche.
Cure dentistiche
In termini di prevenzione, è fondamentale sottoporsi alla pulizia dentale almeno una o due volte all’anno, per proteggere adeguatamente l’igiene del cavo orale.
Migliori trattamenti per la recessione gengivale
Se, nonostante la prevenzione, si dovesse verificare la recessione gengivale è necessario intraprendere al più presto le cure e i trattamenti adeguati presso il nostro studio dentistico, in modo tale da risolvere il problema nel più breve tempo possibile, evitando ulteriori danni e tornando così a sorridere. Nel caso di accertata presenza di gengive ritirate, con forte ipersensibilità dentinale, i nostri specialisti dovranno procedere con un intervento di chirurgia gengivale per coprire la radice dentale e proteggere i denti sensibili, attraverso l’innesto di tessuto molle. Questo trattamento, chiamato anche autotrapianto di gengiva, è molto efficace contro le gengive ritirate poiché permette di coprire la radice esposta e dare maggiore spessore al tessuto gengivale, andando così a ridurre la possibilità di un’ulteriore regressione della gengiva.