Con il termine “agenesia dentale” si indica l’assenza congenita di uno o più denti. Alla base di questa mancata formazione in genere è dovuta a problemi al follicolo dentale, cioè l’embrione che formerà il dente. Si tratta di una problematica che interessa diversi pazienti, ma che può essere curata adeguatamente attraverso il supporto del dentista.
Le agenesie dentali sono patologie abbastanza diffuse, caratterizzate dalla mancata formazione di uno o più denti. Il termine “agenesia”, infatti, in medicina indica la mancanza di un organo sin dalla nascita. In ambito dentistico, le agenesie sono collegate a problemi al follicolo dentale, dal momento che l’embrione non si sviluppa e non porta alla formazione del dente.
Questo disturbo può interessare i denti da latte, nei più piccoli, oppure i denti permanenti, negli adulti. Nel primo caso, deve essere effettuato un attento monitoraggio, valutando quando e come l’assenza di denti decidui richieda un intervento. Nel secondo caso, invece, l’intervento risulterà obbligatorio, per trovare una soluzione adeguata per la dentizione permanente.
Caratteristiche e conseguenze
L’agenesia in genere è bilaterale, dal momento che colpisce entrambi i lati della bocca: viene interessata prevalentemente l’arcata dentale inferiore e nella maggioranza dei casi i denti mancanti sono gli incisivi laterali. Lo spazio vuoto, pertanto, risulta molto evidente, con un notevole danno estetico.
Tra le principali conseguenze delle agenesie rientra proprio il disagio nelle relazioni sociali: senza una spiegazione certa, si stima che la problematica colpisca prevalentemente le donne, rispetto agli uomini. Oltre ai danni estetici, si possono riscontrare altri disturbi, come ad esempio l’insorgere di problemi di malocclusione, di fonazione e di masticazione.
È possibile che si verifichi anche un affollamento dentale, dal momento che i denti vicini a quelli mancanti tendono ad occupare il posto vuoto, spostandosi in modo non corretto. Ulteriori conseguenze secondarie sono il rischio più elevato di carie dentale (a causa di una maggior difficoltà nell’igiene orale sui denti parzialmente sovrapposti), e disturbi temporo-mandibolari. Andando avanti nel tempo, senza adeguate cure, potrebbero essere necessari interventi di implantologia e, all’occorrenza, di chirurgia estetica.
Ecco perché è importante rivolgersi tempestivamente al nostro studio dentistico di Roma, che saprà consigliare ed orientare al meglio ciascun paziente.
Principali cause delle agenesie dentali
Le cause delle agenesie dentali e i fattori di rischio sono molteplici, spesso anche non correlati tra loro.
Tra questi si possono citare i fattori ereditari e la
familiarità con la patologia in oggetto, fattori genetici come la sindrome di
Down e alterazioni genomiche che possono essere legate ad anomalie dentali o
cranio-maxilofacciali.
Alla base del problema delle agenesie dentali si possono riscontrare anche
malattie somatiche come scarlattina o sifilide, trattamenti medici invasi come
ad esempio la chemioterapia, ma anche squilibri ormonali, situazioni di grave
malnutrizione, rachitismo e malattie del metabolismo del calcio (come ad
esempio le disfunzioni delle ghiandole paratiroidi).
Anche la mancata formazione o, al contrario, la distruzione del germe dentale
(in seguito a traumi), il ritardo dell’eruzione dentale durante lo sviluppo e
in generale eventi traumatici o di natura infettiva che colpiscono i denti sono
potenziali cause delle agenesie dentali.
Tipologie di agenesie dentali e diagnosi
Esistono diverse tipologie di agenesia dentale, che possono essere classificate in base al numero e al tipo di denti coinvolti. Vediamo di seguito le tre categorie principali:
- agenesia parziale (o ipodonzia): assenza di uno o più denti, in numero inferiore a 6
- agenesia multipla (o oligodonzia): assenza di più di 6 denti
- agenesia totale (o ablastodonzia) : assenza della dentatura permanente.
L’ultima tipologia, chiamata anche ablastodonzia, è una conseguenza di un’agenesia dei denti decidui (cosiddetta agenodonzia): si tratta di una patologia molto rara, quasi sempre correlata ad altre malattie di origine genetica.
In tutti i casi, è sempre opportuno
procedere con una diagnosi attenta ed
accurata. Presso il nostro studio dentistico è possibile effettuare tutti
gli esami necessari. Innanzitutto, è fondamentale eseguire una radiografia
dentale, per controllare la struttura ossea e lo spessore dell’osso mascellare, al
fine di valutare pienamente le condizioni del cavo orale.
Bisogna dunque valutare se l’assenza di un dente possa essere ricondotta ad
un’agenesia dentale o meno: infatti, talvolta potrebbe trattarsi di un’inclusione ossea, una
patologia del cavo orale a causa della quale i denti, non avendo lo spazio
necessario per fuoriuscire, rimangono all’interno dell’osso mascellare.
Nel caso in cui l’agenesia fosse confermata, la radiografia verificherà anche
la presenza di affollamento dentale o di denti storti, in modo tale da avere il
quadro completo della situazione e poter così stabilire il miglior tipo di
trattamento.
Agenesie in età dello sviluppo
Come accennato, le agenesie dentali possono affliggere anche i più piccoli, con assenze congenite dei denti da latte (conservati fino ai 5-6 anni di età). Gli incisivi laterali sono i denti più colpiti, ma l’incidenza non fa distinzione tra maschi e femmine. Ecco perché generalmente le agenesie dentali vengono diagnosticate durante l’infanzia, tra i 6 e i 10 anni: può succedere infatti che i denti da latte non cadano (perché manca la spinta a subentrare dei denti permanenti) oppure che cadano senza essere sostituiti. Per mantenere sotto controllo la situazione, è consigliabile sottoporre i bambini ad una visita dentistica già verso i 2-3 anni, in modo tale da poter valutare la dentizione decidua e i suoi futuri sviluppi.
Qualora l’agenesia venisse confermata nel bambino o nell’adolescente ancora in fase di sviluppo, non è possibile procedere con interventi di implantologia. Il trattamento verrà deciso anche in base alla tipologia di dente colpito: in assenza di un premolare, si cercherà di preservare il dente da latte il più a lungo possibile, per conservare lo spazio tra i denti e l’ossatura e poter installare l’impianto una volta raggiunta l’età adeguata. Se invece a mancare è un incisivo, il dente da latte non sarà sufficiente a sostituire quello definitivo, dal momento che i due differiscono molto per dimensioni e colore: sarà pertanto necessario installare un ponte e, una volta terminata l’età dello sviluppo, procedere con l’inserimento di una protesi.
Possibili interventi dal dentista
Le agenesie dentali possono essere trattate adeguatamente, rivolgendosi a professionisti del settore, come il nostro studio dentistico di Roma. Bisogna considerare infatti l’importanza di un intervento rapido e risolutivo, adeguato a ciascuna situazione, dal momento che un’agenesia può rivelarsi un disturbo davvero problematico per chi ne soffre. Oltre al danno estetico, sarà possibile trovare una soluzione anche per il disagio funzionale, nella masticazione e nella deglutizione.
Le tecniche per far fronte alle agenesie esistono e sono di diverso tipo, per venire incontro a qualsiasi esigenza del paziente a seconda della sua età e conformazione e in base alla gravità della patologia. Vediamo di seguito i tre principali tipi di intervento:
- l’inserimento di una protesi tradizionale al posto del dente mancante
- la chiusura dello spazio lasciato vuoto attraverso un intervento di tipo ortodontico
- l’intervento di implantologia
Ma più nello specifico, in cosa consistono questi trattamenti?
La protesi tradizionale in genere sostituisce in tutto e per tutto, funzionalmente ed esteticamente, il dente che manca: funziona come nei casi di perdita del dente, in seguito a trauma o per l’età. È preferibile optare per protesi mobili classiche o adesive, rispetto a quelle fisse, per una maggiore comodità di utilizzo.
Altra soluzione consiste nell’apparecchio ortodontico, che può essere considerato una valida alternativa, nel caso in cui i denti affetti da agenesia siano molari e premolari, omettendo l’inserimento di protesi: l’apparecchio avrà la finalità di recuperare il fisiologico allineamento dei denti lungo l’arcata, soprattutto nei casi in cui quelli già presenti siano soggetti ad affollamento o inclinazione. Essendo i denti mancanti collocati in punti non visibili, questa scelta difficilmente ha ripercussioni estetiche negative, e consente comunque di recuperare la funzionalità del cavo orale. L’inserimento del dispositivo di contenzione è necessario per abituare il cavo orale alla nuova situazione e ripristinare la fisiologia della bocca.
Infine, si può procedere con l’intervento di implantologia, che è considerato il rimedio più conservativo, e rispetto alle altre soluzioni protesiche comporta un elevato numero di vantaggi. Attraverso l’inserimento di una vite in titanio nello spazio lasciato vuoto dal dente mancante, con la successiva applicazione di protesi artificiali fisse, la terapia risulterà più efficace. Tuttavia, prima di optare per questa soluzione, bisogna valutare attentamente l’area disponibile per l’inserimento della protesi, la tipologia di agenesia e l’età del paziente. Anche le condizioni delle gengive sono un fattore importante prima di decidere per questa tipologia di intervento. L’importante è rivolgersi sempre a professionisti e valutare insieme quale sia il trattamento più efficace e vantaggioso: le agenesie dentali saranno così curate e si potrà tornare a sorridere senza alcuna preoccupazione.